3 October, 2018
Fertilita’ come affrontare lo stress quando non si puo’ avere un figlio
* Lo stress e’ íntimamente relazionato con l’esperienza dell’infertilita’, esso e’il risultato della difficolta’ di concepire un figlio e di non sapere qual’e’ la causa dell’infertita’, non conoscere se si potra’ avere un giorno una gravidanza e della pressione emotiva della propria familia e degli amici.
Desiderare un figlio e non poter raggiungere tale obbiettivo produce stress, angoscia ed in alcuni casi depressione. L’obbiettivo di questo articolo e’ quello di aiutare a conoscere i sentimenti che abitualmente si hanno nel tentativo di avere un figlio quando si ricorre a trattamento di riproduzione assistita e dare cosi’ un regola per intentare che questo camino sia meno difficoltoso.
Perche’mi stresso?
Le coppie con problema riproduttivi defeniscono il periodo dell’infertilita’ come la peggior crisi della loro vita dato l’elevato livello di stress sopportato, frasi come “e’ il momento peggiore che ho passato nella mia vita”, sono molto frequenti.
¿Che fare?
Il primo passo e’ sapere che questo e’ un processo normale nelle coppie con problemi riproduttivi. Il secondo passo e’ chiedere aiuto. Ricordare che abitualmente i centri di riproduzione contano con psicologi specializzati in psicologia della riproduzione , i quali possono guidarvi ed accompagnarvi durante tutto il trattamento.
Hai alcuni di questi stati d’animo?
– Ansieta’. Deriva dall’incertezza e dall’impossibilta’ di sapere se si potra’ una gravidanza, la coppia suole passare per forti stati di ansieta’, con una sintomologia molto caratteristica: difficolta’ nel respirare ,stanchezza, nausea, forti emicranie…
Depressione. Il proprio concetto di infertilita’ risulta in molte occasioni intollerabile perchi la soffre. La depressione e’ molto frequente in pazienti con problemi riproduttivi e con gli stessi indici di quei pazienti a cui hanno diagnosticato un cancro, in piu’dolori cronici ed infermita’ cardiovascolari.
– Collera.” ¿Perche’ proprio a me?” e’ una frase molto frequente in quelli che cercano una spiegazione alla proprio infertilita’. Sono arrabbiati , pero’ non sanno con chi, con loro stessi, con la propria coppia, con il medico che ha dato la sua diagnosi, o con un essere superiore che gli sta castigando.
– Sensazioni di: ”la mia vita non ha senso se non ho un figlio”. E’ fondamentale per la salute mentale dei pazienti avere in corso altri progetti oltre a cercare di avere un figlio. Se il trattamento non avra’ successo , avere altri progetti da seguire o da iniziare e che per l’occasione abbiamo tralasciato ,questo ci aiuta a passare questo momento difficile e ricominciare cosi’ con speranze nuove un nuovo trattamento.
– Sensazioni di essere stati ingannati. Abitualmente ,i pazienti arrivano alla prima consultazione dopo aver ricevuto tutte le informazioni tramite libri, internet, amici, conoscenti , altre consultazioni etc. Come e’ prevedibile, ognuna di queste informazioni a la sua propria fonte, con maggiore o minore rigore scientifico , pertanto non sempre coincidono tra loro ed il paziente diffida di tutto quello che gli si dice in virtu’ di tutte quelle informazioni avute in eccesso e non sempre accertate.
– Tristezza vs speranza: L’oscillazione del’umore e’ una forma caratteristica dei pazienti nella riproduzione. Un giorno puo’ essere speranzoso con il trattamento, desideroso di iniziare ed altri giorni , voler smettere ed andare via , senza volere ascoltare e con poca recettivita’.
Come migliorare queste sensazioni
Vivere questa esperienza tutti e due insieme, sentirsi accompagnato l’uno dall’altro. Anche se non sempre si puo’ arrivare alla prima consultazione insieme e’ fondamentale sentirsi e sapere che sono tutti e due presenti. Chiedere aiuto quando lo si considera necessario. Gli psicologi sono molto utili in questi momenti e vi sarranno d’aiuto in questi momenti difficili da affrontare.
Chiedere tutto quello che si ha in mente, esprimere al médico o qualunque altro membro del gruppo quello che si sente, le preoccupazioni che si hanno.
E’ fondamentale avere altri progetti in corso, oltre a voler essere padre. Concentrarsi in un unico obbiettivo che purtroppo non dipende solo da noi , non e’ una buona cosa, sopratutto quando non si sa’ se cio’ sara’ possibile.
Non vivere il trattamento come ultima occasione di essere padre, ma come un trattamento normale che tutti speriamo abbia buon fine, ma che, pero’ puo’ anche essere seguito da un altro in futuro.
Perche’ la mia compagno ed io non sentiamo lo stesso in questa situazione?
Le differenze in generale tra uomo e donna fanno si’ che cadauno risponda in forma diferente davanti a diverse situazioni che bisogna affrontare variando sostanzialmente gli stati d’animo, e l’implicazione del trattamento….
I trattamenti di riproduzione incidono fisicamente piu’ sulla donna. Quando una coppia affronta una un problema riproduttivo , la donna tende ad espressare la propria tristezza piangendo e rifugiandosi tra le persone a lei piu’ care. L’uomo invece, adotta una condotta di evasione e cerca rifugio nel proprio lavoro , uscendo con amici ….Cio’ non vuol dire che uno e’ piu angustiato ed immerso nel progetto e l’altro meno, ma solo che ognuno mostra il suo malessere a suo modo.
Prima di questo contesto e’ importante:
*Sapere che anche se dentro la coppia si hanno differenti reazioni,ambedue stanno passando un momento difficile.
*Avere un dialogo fluido tra la coppia in riguardo a queste reazioni e rispettare le manifestazioni di angustia di cadauno.
Fonte: Asociación Red Nacional de Infértiles / HC Fertility Center
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