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FAST WARMING NELLA DEVITRIFICAZIONE DELLE BLASTOCISTI: MIGLIORAMENTI CLINICI NELLA RIPRODUZIONE ASSISTITA

Durante l’ESHRE 2025 sono stati presentati diversi lavori che analizzano l’impatto delle tecniche di riscaldamento ultrarapido (Fast Warming) sulle blastocisti precedentemente vitrificate. Questo protocollo consiste in uno scongelamento più breve e intenso rispetto allo standard, con tempi di esposizione significativamente ridotti alle soluzioni di reidratazione e crioprotettori.

GLI STUDI COMPARATIVI HANNO DIMOSTRATO CHE:
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I dati hanno dimostrato che il Fast Warming migliora la fattibilità embrionale post-devitrificazione, mantenendo alti tassi di sopravvivenza e sviluppo. In particolare, alcuni centri hanno segnalato una riduzione dei tassi di aborto spontaneo dopo il trasferimento di blastocisti devitrificate con questo protocollo, rispetto ai protocolli tradizionali. Sono state inoltre osservate tendenze verso tassi più elevati di impianto e di nati vivi.

UTILITÀ ATTUALE:

Sebbene non sia ancora diffuso in tutti i laboratori, il Fast Warming viene già applicato con successo in cliniche europee nell’ambito di programmi di ovodonazione o FIVET convenzionale, soprattutto quando si dà priorità alla qualità embrionale e alla sicurezza clinica.

MIGLIORAMENTO DEI RISULTATI:
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Le blastocisti che passano attraverso il Fast Warming mostrano:

  • Maggiore tasso di sopravvivenza post-devitrificazione
  • Riduzione dello stress cellulare e della frammentazione
  • Possibile riduzione dei tassi di aborto spontaneo
  • Migliori tassi di impianto e gestazione

INTELLIGENZA ARTIFICIALE NELL'ANALISI DI IMMAGINI DI OVOCITI ED EMBRIONI

Quest’anno sono stati presentati anche numerosi sviluppi basati sull’intelligenza artificiale (IA) per la valutazione non invasiva del potenziale embrionale. Alcuni studi si sono concentrati su immagini statiche di ovociti denudati prima dell’ICSI, mentre altri hanno utilizzato immagini o video post-microiniezione (post-ICSI) per prevedere lo sviluppo fino alla blastocisti, la qualità embrionale e l’euploide.

GLI STUDI COMPARATIVI HANNO DIMOSTRATO CHE:
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  • Pre-ICSI: Gli algoritmi sono stati in grado di correlare alcune caratteristiche morfologiche (zona pellucida, citoplasma, primo corpuscolo polare) con i tassi di blastulazione e il rischio di aneuploidia. Tuttavia, l’impatto clinico non è ancora stato convalidato.
  • Post-ICSI: Sono stati presentati modelli più avanzati che, sulla base di immagini del primo giorno o di timelapse, prevedono con maggiore precisione la qualità della blastocisti e la probabilità di euploidia, superando la valutazione morfologica convenzionale.
UTILITÀ ATTUALE:
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  • L’IA pre-ICSI è in fase esplorativa, utile nella ricerca o nelle banche di ovociti.
  • I modelli post-ICSI sono più applicabili alla pratica clinica, specialmente nei laboratori dotati di incubatori time-lapse o database ben strutturati.
  • In entrambi i casi, viene promossa una valutazione obiettiva e standardizzata.
MIGLIORAMENTO DEI RISULTATI:
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  • Sebbene gli algoritmi dimostrino un potenziale nella previsione della blastulazione o della qualità embrionale, gli studi disponibili non dimostrano ancora un impatto clinico diretto sui tassi di gravidanza o di nati vivi.
  • Inoltre, non vi sono prove che queste informazioni aggiuntive si traducano in un chiaro beneficio per la paziente, soprattutto considerando che non modificano il trattamento in corso.
ritratto Ester ArissaBarra Marco TopBarra Marco RightBarra Marco BottomBarra Marco Left

Ester Arissa

Embrióloga

ETÀ PATERNA AVANZATA E RISULTATI IN FIVET CON OVODONAZIONE

Nella sessione dedicata ai fattori maschili nel successo e nel fallimento della riproduzione assistita (Sessione 04), è stato presentato uno studio che ha analizzato l’impatto dell’età paterna sui cicli di fecondazione in vitro con ovuli di donatrice. Si è trattato di una revisione dei dati relativi al primo trasferimento embrionale in questo tipo di trattamenti.

GLI STUDI COMPARATIVI HANNO DIMOSTRATO CHE:
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Un’età paterna più avanzata è stata associata in modo significativo a un maggiore rischio di aborto spontaneo e a tassi più bassi di nati vivi, anche quando si utilizzano ovociti di donatrice, escludendo così l’influenza dell’età materna sulla qualità dell’embrione.

UTILITÀ ATTUALE:
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Questi risultati sono importanti per la consulenza alle coppie che ricorrono alla donazione di ovociti, poiché dimostrano che anche l’età dell’uomo deve essere considerata un fattore prognostico. Può influenzare le decisioni cliniche e riproduttive.

MIGLIORAMENTO DEI RISULTATI:
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Includere l’età paterna come criterio nella valutazione della prognosi riproduttiva potrebbe consentire una migliore personalizzazione dei trattamenti e delle aspettative, nonché promuovere strategie di preservazione della fertilità maschile in età più precoce.

LA QUALITÀ DELLO SPERMA COME BIOMARCATORE DELLA SALUTE GENERALE

In diverse sessioni è stato discusso che la qualità dello sperma non è solo un indicatore di fertilità, ma anche un riflesso dello stato di salute generale dell’uomo. Alcuni studi hanno suggerito che dovrebbe essere analizzata regolarmente insieme a parametri quali sangue e urina, per la sua capacità di segnalare disfunzioni metaboliche, ormonali o infiammatorie.

GLI STUDI COMPARATIVI HANNO DIMOSTRATO CHE:
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Gli uomini con alterazioni seminali presentavano una maggiore prevalenza di malattie croniche (obesità, dislipidemia, ipertensione, ecc.), anche in assenza di sintomi clinici. La loro inclusione come marker precoce potrebbe consentire interventi preventivi più tempestivi.

UTILITÀ ATTUALE:
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Apporta un valore aggiunto alla valutazione andrologica e potrebbe essere incorporato nei controlli medici sulla fertilità maschile o nelle visite preventive per pazienti giovani.

MIGLIORAMENTO DEI RISULTATI:
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Favorisce la diagnosi precoce di patologie sistemiche, migliora l’approccio globale al paziente e consente una migliore previsione dei risultati riproduttivi.

APPLICAZIONE DI QUESTI PROGRESSI ALLA HC FERTILITY:

Alla HC Fertility siamo sempre attenti ai progressi tecnologici, ma diamo anche priorità alla reale applicabilità clinica e all’impatto diretto sui nostri trattamenti.

Il nuovo protocollo Fast Warming, presentato all’ESHRE 2025, sarà implementato prossimamente, una volta convalidati i protocolli, poiché non richiede attrezzature aggiuntive, ma solo un aggiornamento dei tempi e delle fasi della procedura attuale.

Per ora, l’intelligenza artificiale nell’analisi degli ovociti è una linea promettente, ma richiede ancora ulteriori studi e cautela prima di essere integrata nella pratica quotidiana.

Per quanto riguarda gli uomini che si rivolgono a noi per problemi di infertilità, soprattutto in età avanzata, riteniamo importante valutare la qualità dello sperma non solo come indicatore di fertilità, ma anche come riflesso dello stato di salute generale. Eravamo già consapevoli di questi dati, ma ora diversi studi lo confermano.

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