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L’obiettivo della riproduzione assistita, oggigiorno, non è soltanto ottenere la gravidanza della paziente, bensì ottenere anche la nascita del bambino sano e proteggere la salute della madre.

Per fortuna, il perfezionamento dei trattamenti d’infertilità è stato accompagnato negli ultimi anni da progressi davvero sorprendenti e importanti, grazie alla ricerca costante, che ci permettono di essere sempre più vicini al nostro obiettivo.

A questo proposito, è particolarmente significativa l’evoluzione della genetica applicata alla riproduzione assistita, che ci permette, per esempio, di selezionare e trasferire solo quegli embrioni privi di determinate anomalie e con maggiori opzioni di ottenere la gravidanza, nonché scegliere il trasferimento di un unico embrione con i vantaggi che questo può supporre sia per la salute della madre sia per il futuro del bambino.

In seguito, vi spieghiamo come realizziamo la selezione degli embrioni e perché è consigliabile trasferire un solo embrione.

Perché trasferire un unico embrione?
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Sicuramente, se ci fate caso, noterete come ogni volta è sempre meno frequente trovare coppie che passeggiano con il riconoscibile passeggino da gemelli. Con questo non vogliamo affatto dire che tutte le gravidanze gemellari si debbano alla riproduzione assistita, ma è vero che fino ad alcuni anni fa era comune il trasferimento di più di un embrione come parte dei trattamenti per ottenere la gravidanza.

In questo senso, e d’accordo anche con l’opinione della comunità scientifica, la tenenza attuale è quella di scegliere il trasferimento di un unico embrione previamente selezionato. Grazie ai progressi compiuti negli ultimi anni nello studio della genetica applicata è stata perfezionata la selezione degli embrioni, e oggigiorno abbiamo la possibilità di trasferire solo quelli che non presentano un certo tipo di anomalie genetiche o cromosomiche. In questo modo, oltre a ridurre i rischi impliciti delle gravidanze gemellari sia per il bambino sia per la madre, aumentiamo significativamente anche le probabilità che la gravidanza si porti a termine e si produca la nascita del bambino sano. Per il corpo di una donna, è normale e fisiologico avere una gestazione di un unico bambino, pertanto una gravidanza gemellare già di per sé comporta un rischio aumentato di complicazioni.

Pertanto, se parliamo dei vantaggi del trasferimento di un unico embrione, dobbiamo evidenziare:

  • L’aumento degli indici di successo.
  • La riduzione di gravidanze gemellari.
  • La riduzione di parti prematuri e complicazioni durante la gravidanza.
  • La diminuzione della nascita di bambini con problemi congeniti o ritardo nello sviluppo.
Come si realizza la selezione degli embrioni?
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Per realizzare una corretta selezione degli embrioni, alla HC Fertility consigliamo di portarli fino al loro 5º giorno di sviluppo, quando raggiungono il cosiddetto stato di ‘blastocisti’.

A tal fine, gli embrioni sono conservati nei nostri incubatori fino a quel giorno. È importante menzionare che gli incubatori del nostro laboratorio ricreano completamente le condizioni in cui gli embrioni si troverebbero nell’utero materno.

Peraltro, sono dotati di tecnologia Time-Lapse, che permette, attraverso la registrazione permanente del loro sviluppo, di raccogliere molte informazioni per i nostri embriologi sulla cinetica degli embrioni, cioè sulla tempistica e il modo di divisione degli embrioni, comparsa e scomparsa dei pronuclei, inizio della compattazione o la forma della blastocisti.

Queste informazioni sono di grande importanza per la scelta dell’embrione che avrà più possibilità di essere impiantato.

Quando si consiglia l’analisi genetica degli embrioni?
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Come abbiamo visto, il trasferimento di un unico embrione è una tecnica sempre più consigliata e che alla HC Fertility adottiamo ove possibile.

 

Tuttavia, si verificano situazioni in cui consigliamo sempre anche l’analisi genetica degli embrioni per poter realizzare la selezione degli stessi e scartare quegli embrioni suscettibili di soffrire qualche alterazione genetica o cromosomica che impedisca la gravidanza.

 

In questi casi, quando l’embrione raggiunge il 5º giorno di sviluppo, si esegue una piccola biopsia che ci permette di analizzare il materiale genetico, per scartare quegli embrioni non vitali.

Quest’analisi genetica riceve il nome di Diagnosi Genetica Preimpianto.

I casi in cui consigliamo di realizzare quest’analisi come parte di un trattamento di Fecondazione in Vitro sono i seguenti:

  • Qualche figlio affetto e portatori di una malattia.
  • Aborti ripetuti (due o più aborti spontanei consecutivi).
  • Età materna avanzata.
  • Fallimenti precedenti di Fecondazione in vitro.
  • Bassa qualità seminale e/o Fattore Maschile Genetico (FMG).

Oltre a questi casi menzionati, possono esistere altre situazioni specifiche di ogni paziente, nelle quali è opportuno realizzare anche la Diagnosi Genetica Preimpianto. Come specialisti nel settore, siamo convinti che per migliorare la probabilità di successo nei trattamenti di fertilità, è imprescindibile realizzare una diagnosi e un piano di trattamento personalizzato, per questo vi invitiamo a consultarci per offrirvi l’assistenza di cui avete bisogno.

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